MORTE ACCIDENTALE DI UN ANARCHICO

Lodo Guenzi

di Dario Fo e Franca Rame | Regia Giorgio Gallione

Venerdì 19/12/2025 ore 21.00


Nel 1921 un emigrante italiano “volò” fuori dalla finestra del palazzo della polizia di New York: è questo l’episodio che Dario Fo usa come pretesto per Morte accidentale di un anarchico, una farsa tragica, divertentissima e inquietante che dopo più di cinquant’anni è ancora oggi rappresentata con grande successo in tutto il mondo. La “morte accidentale“, così ironicamente definita da Fo, è in realtà quella dell’anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato il 15 dicembre 1969 dal quarto piano della Questura di Milano durante uno degli interrogatori relativi alla strage di Piazza Fontana.

L’edizione di quegli anni, curata e interpretata da Fo divenne presto epocale, riempiendo i teatri per più di duecento serate, vibranti di entusiasmo e partecipazione sociale e civile. Il tutto tra tentativi di censura, provocazioni e pericoli reali, con ripetute, cicliche telefonate anonime che avvertivano della presenza di bombe in sala. Questo perché la morte di Pinelli fu più che sospetta, tanto che il testo di Fo, attraverso il paradosso comico della scrittura, è in realtà basato su documenti autentici, verbali di processi e inchieste giornalistiche documentatissime che denunciano le cause e le radici politiche di quella diffusa e perturbante “strage di stato ”che insanguinò quegli anni e di cui questo episodio è tragico emblema. Ma la genialità di Fo, evidente ancora oggi, è quella di ambientare questo avvenimento in un contesto ridicolmente grottesco, con protagonista e motore dell’azione un matto, un moderno giullare affetto guarda caso da “istriomania” (cioè il bisogno irrefrenabile di spacciarsi per altre persone) e che usa perciò il gioco comico, il travestimento, la maschera, lo sberleffo satirico come arma per smascherare le bugie arroganti e le grossolane contraddizioni di un potere goffo e sfacciato che nega la verità e l’evidenza della propria degradazione.

“Nei tempi bui dobbiamo cantare i tempi bui” ha scritto Brecht. Allo stesso modo Fo sceglie coraggiosamente la scomoda posizione del ribelle non allineato, affrontando tra l’altro più di duecento denunce e processi, per raccontare in palcoscenico una verità che nessuno voleva davvero ricercare né tantomeno scoprire.


e cast in via di definizione


Produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito e Nidodiragno/CMC produzioni in coproduzione con Teatro Carcano e Fondazione Sipario Toscana onlus – La città del Teatro in collaborazione con Argot Produzioni